sarda
chieppa
meleta
arènga
L'alaccia, come altre specie della sua stessa famiglia, appartiene alla categoria di pesce comunemente definito "pesce azzurro". La famiglia è quella dei Clupeidi; il pesce più rappresentativo di questa famiglia è l'aringa che, nonostante sia una specie comunemente conosciuta, non vive in Mediterraneo. I Clupeidi sono pesci pelagici che di si nutrono di zooplancton e formano banchi molto numerosi; possiedono una colorazione argentata con il dorso verde azzurro. Oltre a costituire una risorsa economica ed alimentare per l'uomo, sono un anello fondamentale della catena alimentare marina, costituiscono infatti il nutrimento primario per molti pesci predatori come tonni e squali e per alcuni mammiferi marini ed uccelli. L'alaccia assomiglia molto alla sardina (Sardina pilchardus), da cui si distingue per una riga mediana dorata che separa il dorso blu-verdastro dai fianchi argentati. Può raggiungere i 38 cm di lunghezza.
Si trova in tutto il Mediterraneo e predilige acque calde, per cui è più facile trovarla nei bacini meridionali. Si riproduce in estate in vicinanza delle coste. Un tempo era molto abbondante nelle acque costiere egiziane: la sua popolazione è diminuita dopo la costruzione della diga di Assuan, infatti la riduzione del volume di acqua proveniente dal Nilo ha fatto diminuire anche l'apporto di elementi fondamentali per la crescita del plancton di cui l' alaccia si nutre.
Si pesca con reti a circuizione e reti da traino pelagiche e con le sciabiche da spiaggia.
Le carni sono abbastanza stoppose e ricche di spine; non viene particolarmente apprezzata dai mercati e spesso viene venduta come sardina.
Aggiornato il 15/07/2014 alle 18:06
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